C’è una grossa novità. Ho fatto il bonifico quindi pare proprio che sarà così. Vado a vivere da sola. Come al solito sto affrontando anche questa cosa come faccio io, quindi con zero entusiasmo e facendomi trascinare dagli altri. Per primi i miei genitori, che digerita la botta si stanno entusiasmando più di me nello scegliere l’arredamento.
Io penso solo ai lati negativi. Penso che rimarrò completamente sola, che non avrò più a farmi compagnia neanche i miei genitori, a cui ultimamente mi sono attaccata in maniera viscerale, vuoi anche perché sono venute a mancare le mie due nonne nel giro di quattro mesi.
Naturalmente quando scatta l’adunata per l’ora di cena e io sono obbligata a restare con loro fin quando non finiscono altrimenti ci restano male mi viene voglia di scappare, e quindi capisco che devo andarmene. Perché sono persone fantastiche ma io mi appoggio troppo a loro, e loro a me. Finché, a vicenda, abbiamo il conforto di esserci, ci tarpiamo le ali e chiudiamo tutti in casa, penso. E non è giusto, nè per loro nè per me.
Non è lo spirito giusto, ma quando cazzo mai io ho avuto lo spirito giusto nel fare le cose ?
Se mai riuscirò a comprare i mobili questa è la novità principale della mia vita. Per il resto, mi rendo conto di quanto sia sola dal fatto che non posso smettere di fare la rizzacazzi con gente impegnata. In questo periodo sto facendo la civetta in maniera spudorata con ben due colleghi sposati che lavorano nel mio stesso ufficio, e un po’ mi vergogno, un po’ vorrei proprio prendermi sta botta di vita e non solo. E’ la cosa sbagliata, ma il problema è sempre lì: se uno aspetta sempre di fare la cosa giusta, che cazzo farà mai nella sua vita? Penso niente. Intanto si inizia a muoversi, e da lì si vede. Non lo so.
Ieri sera sono andata a vedere Star Wars, ovviamente, e ovviamente sono tornata a casa da sola. In garage c’era un guasto all’impianto elettrico e la luce era completamente spenta. Sono rimasta al buio completo per qualche secondo senza muovermi, pensando che se qualcuno mi avesse aggredito nessuno sarebbe venuto a soccorrermi, e mi sono sentita sola, e abbandonata, e stanca. Stanca di dovermela sempre cavare da sola, che nessuno mi accompagni a casa e mi tratti bene, come si trattano le ragazze di solito. La colpa è mia, naturalmente, che non riesco a fare la fanciulla indifesa. E penso a mio fratello che tratta la sua ragazza, che tra parentesi non è che sia chissà che, come se fosse un delicatissimo fiorellino. E mi domando perché io non mi merito tutto questo. Me le vado a cercare, forse. Qualcuno che ha l’aria di essere un bravo ragazzo ogni tanto prova a farsi sentire, ma non mi piacciono mai. Forse in fondo mi piace stare sola. Forse vorrei i vantaggi di entrambe le cose. Non lo so.
In realtà in questo periodo non sono di umore così nero, ma stasera mi sento una chiavica.
Non lo so.
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