Mi sono morte due persone care nel giro di 4 mesi, a lavoro va maluccio (mi maltrattano un po’, ma solo dal punto di vista lavorativo: hanno dato più spazio ad altri, cosa che da un lato mi dispiace, dall’altro mi scarica un po’ di peso dalle spalle e mi ci voleva), non succede niente di che con lo stronzo, ma io sono qui, in piedi e tranquilla.
Serena. Non apatica: proprio tranquilla, ancorata alla forte fiducia nel futuro. Ormai quando mi vedono giocare con dei bambini e mi lanciano le battute ‘ti ci vedo, perché non ti dai una mossa?’ rispondo: ‘mi manca la materia prima. Faccio da baby sitter agli altri’. Senza rimanerci male e senza disperarmi in segreto.
Non lo so se ci credo che si sistemerà tutto: ma è come se avessi imparato a controllare la mente, a zittirla quando cerca di staccarsi da quello scoglio e di iniziare a navigare per acque torbide. Riesco in qualche modo a impedirmi di pensare. Suona male, ma è la cosa migliore che stia riuscendo a fare.
Qualche progetto in cantiere c’è, ma ho deciso di smettere di esaltarmi e iniziare a parlare quando poi non concludo nulla, quindi quando avrò fatto qualcosa darò il titolo a un nuovo post.
Hasta luego.
Ciao. Passo di qui dopo un po’ di tempo. Ti abbraccio.