E quindi niente, cercando una foto in particolare ho scovato quelle del compleanno di mia nonna datate gennaio 2012.
Penso che se oggi mi capitasse davanti una tizia come quella che c’è in quelle foto, che poi sono io, sarei indecisa se prenderla a ceffoni o spararle dritto in fronte per pietà.
Un sorriso tirato a fatica su un viso ancora paffuto (ma da lì a pochi mesi avrei perso 5/6 kg) che per il resto indica che le lacrime sono lì dietro in agguato, pronte a venire fuori non appena verrò lasciata in pace. Gli occhi in particolare sono così spenti e rassegnati che se uno avesse avuto compassione mi avrebbe uccisa per alleviare le mie sofferenze.
I tempi sono quelli che sono, una schifezza: ma ormai chi m’ammazza più a me fino a quel punto?
P.s. Oggi lo stronzo megagalattico mi ha chiesto scusa. Lui, a me, perché mi ha disturbata per una cosa di cui poteva accorgersi solo. Lui-scusa-amè.