Archivio | luglio, 2015

Delle tre

25 Lug

Tre opzioni per stasera:

1) Festa di compleanno super in spiaggia. Lei è una collega strafiga che ha una vita sociale che neanche Paris Hilton (e, tra parentesi, è anche la ex del tipo che piace a me). Occasione perfetta per conoscere gente nuova e interessante, gente ‘giusta’.

2) Serata carina in discoteca col mio amico e altre persone che ha iniziato a frequentare da poco.

3) Festival della birra con due amici e i loro figli che, tra parentesi, adoro.

Delle tre, la quarta, ovviamente. Home alone. Guarderò un film già visto. Neanche trent’anni e faccio la vita della 90enne acciaccata.

Ok che la superfesta era bella lontana e avrei dovuto dormire in un b&b. Ok che in effetti domani voglio alzarmi presto per andare presto a mare. Ma un altro ancora ventenne si sarebbe posto questi problemi? Anzi, li avrebbe usati come scuse con se stesso per rinchiudersi in casa in un sabato d’estate?

In definitiva:

Cosa non va in me?

Talk tonight

22 Lug

In questa fase della mia vita sto cercando di assimilare la dura verità che bisogna lottare per cambiare le cose. Metterci i mezzi, sperando che vada bene, non pensando che per forza la cosa produca un risultato, ma più che altro per poter dire un domani: io ci ho provato. E anche per fare qualcosa di diverso che starsene lì a piangersi addosso.

Però una parte di me resterà per sempre ancorata a un’idea: che tutto avviene per caso. Che la vita è quella cosa che ti capita quando sei impegnato a fare altri piani (cit.).  E la conferma di questo sta nel fatto che tutto ciò che ho fatto di buono nella mia vita, l’ho fatto per caso. Mi è capitato.

Come diceva Steve Jobs, bisogna sempre seguire i propri interessi, in qualche modo del tutto imprevedibile e inaspettato ti torneranno utili.

E insomma ho scritto più del dovuto. Volevo solo fermare qui un’immagine che mi è tornata in mente riascoltando per caso la canzone degli Oasis che da il titolo a questo post.

Un’altra delle epifanie che mi sono arrivate senza che io facessi nulla per averle.

Appena assunta, via per il corso, seduta per terra in una delle piazze più belle d’Italia a chiacchierare tranquillamente con un ragazzo, un amico della mia neocollega che era venuto a trovarla quella mattina.

E più tardi in albergo, con le cuffie alle orecchie, pensavo che ci stava proprio, ‘I wanna talk tonight ‘bout how you saved my life’, perché quel ragazzo mi aveva fatto vedere una parte di me che ancora non conoscevo. La me che se poteva starsene in giro, in un’altra città, con uno sconosciuto, sentendosi perfettamente a suo agio come se fosse naturale per lei, che fino a qualche settimana prima avevano preso per straniera per quanto poco parlasse.

‘Se ho potuto fare questo, posso fare tutto.’

Niente poteva più andarmi storto.

Finalmente, onnipotentemente NORMALE.

Ennesimo post di buoni propositi che non si risolveranno in nulla di fatto

5 Lug

La cosa positiva di avere a che fare con un capo pazzo è che ci sono anche i momenti in cui è di ottimo umore. Naturalmente possono finire così come sono cominciati, ma intanto uno si gode la buona musica che lui decide di mettere con tanto di clienti davanti. Sto prendendo le misure a questo nuovo ufficio e cercando di trovarci il verso per non deprimermi eccessivamente. Per il resto, per l’ennesima volta capisco che devo darmi una smossa. I propositi sono quelli di sempre: perfezionare l’equilibrio in bicicletta per potermi comprare e guidare un motorino, iscrivermi in palestra, studiare, cercare di fare più vita sociale.

Oggi al ritorno dal mare sono stata a casa a cazzeggiare al pc, ovviamente. Ma piano piano.

Quello che invece sto facendo, è cercare di prendermi più cura di me. Innanzi tutto vado a mare fregandomene del fatto che mi faccio cagare e vorrei che nessuno mi vedesse in costume: ma devo abbronzarmi, e quindi chi se ne frega se la gente parlerà dei miei rotolini?

Mi sto sbiondendo i capelli (a proposito, questa non è pubblicità, tanto nessuno legge questo blog semi-abbandonato pieno di lamentele, ma: provate il sunkiss della L’Oreal!!!! L’effetto è naturale e si vede man mano che lo si applica, la prima volta parrà di non aver concluso nulla, apparte il fatto di lasciare i capelli perfettamente ordinati e profumati: mi sono durati 5 giorni), e sto cercando di vestirmi un po’ più decentemente.

Perché? Anzitutto, perché il mio amico gay non fa che farmi le prediche. ‘Non sai che soddisfazioni mi sono preso da quando vado in palestra: gente che anni prima non mi ha cagato di striscio ha iniziato a cercarmi e a venirmi dietro, e sai quant’è bello fanculizzarli perché ormai quello figo dei due sei tu?’. Ammetto un peccato di vanità. Abbronzata, un filo di trucco, mi sono scattata un selfie che ho postato su facebook che ha raccattato una novantina di ‘mi piace’. Lo so, sembro una bimbaminkia, ma mi ha fatto di moRto piacere.

E poi.

Perché.

C’è qualcuno che mi piace.

Con cui non ho nessuna speranza, è un collega che viene in ufficio a ogni morte di papa e senza preavvisare, quindi ovviamente col mio culo mi beccherà magari nell’unico giorno in cui mi vesto come una barbona, e poi è uno stronzo borioso pieno di soldi che si è scopato due colleghe che sono strafighe, alte, magre e tettone, quindi ha un target ben diverso da me. Però mi piace. Mi attrae fisicamente, e poi ha quel non so che di ‘maschio’, di uno che se la sa cavare, che mi farebbe sentire protetta. Se cadesse ai miei piedi ovviamente. Cosa che non avverrà, ma intanto il pensiero di avere un motivo per vestirmi bene me lo fa fare, e chissà che nel frattempo qualcun altro….