WARNING
Questo post contiene una sequela interminabile di lamentele, paranoie, piagnistei et similia.
Ieri sera guardavo Will Smith al festival di Sanremo, sì, perché ero a csa, naturalmente, di sabato a San Valentino, dove altro potevo essere io, che raramento metto il naso fuori di casa?, nonostante abbia raccontato a quelli che dovrebbero essere i miei ‘amici’ che avevo un altro impegno, lasciando intendere chissà che, solo perché non pensassero che non ho altre opzioni, e soprattutto perché non avevo la benché minima voglia di stare la sera di San Valentino con quel gruppo di falliti incalliti, scapoli di plastica, zitellone inacidite, separati freschi eccetera. Comunque guardavo Will Smith, o meglio lo ascoltavo, e non mi sono persa una parola, nel senso che capivo tutto quello che diceva, in inglese, senza il traduttore.
Ma che cazzo mi trattiene a me dal fare un biglietto per l’Australia?
L’inglese lo capisco. Qua non ho nulla. Amici che amici non sono, visto a quali vette di acidità mi spingo nel descriverli, merito anche del fatto che la mia cosiddetta ‘amica’, mi ha bidonata per il viaggio del mio compleanno. Sto ancora pensando se perdere i soldi di un biglietto aereo per i primi di marzo con lei, ma significherebbe rompere definitivamente, anche con lei. E di gente ne ho già mandata affanculo abbastanza.
il lavoro mi piace sempre meno, mi stressa sempre più e mi rende sempre più infelice. Mi è tornata la forfora, che non avevo da quando ero adolescente, periodo in assoluto peggiore dal punto di vista alimentare (una volta arrivai a mangiare talmente tante schifezze che intasai di merda il cesso della scuola di Berlino con cui facevamo lo scambio culturale).
Voglio proprio vivere e morire così, tornando a casa alle 5 ogni giorno, e passando tutto il mio tempo libero a guardare film e leggere libri che mi fanno volare altrove con la testa, invece che vivere davvero? Voglio passare il resto dei miei giorni in questo buco di culo di mondo? Non fraintendetemi, amo la mia terra, la mia città, ma è plausibile che una persona viva in un solo posto nella sua vita?
E quindi oggi mi sono messa a cercare offerte di lavoro, e a leggere la guida sui serpenti (in Australia ci sono i serpenti, la cosa di cui ho più paura al mondo, ma è proprio vero che l’ignoranza uccide: i serpenti non attaccano d’iniziativa, preferiscono scappare. Basta lasciargli lo spazio per farlo e non dovrebbero creare troppi problemi).
Lo so che se uno scappa dai propri problemi questi vengono con te. Ma magari cambiando aria avrei la forza di affrontarli. Ho qualche legame, quindi non mi preoccupo di cercarne altri, magari più adatti alla mia età. Invece dovrei considerarmi sola anche qua e cercare di farmi una vita, ma semplicemente non riesco. Le dispense dell’università comprate un paio di settimane fa marciscono sotto uno strato di polvere; mi riprometto di iscrivermi per fare una qualsiasi attività sportiva e invece poi mi dico sempre ‘domani’, e il domani giusto non arriva mai. Se cambiassi…. se avessi la forza di cambiare. Invece di piangermi sempre costantemente addosso.
Panta rei, tutto scorre, ma in un fottutissimo circuito chiuso, quindi scorre sempre la stessa merda, che fa il giro e torna indietro.
Il tempo passa e io lo passo a casa, a cazzeggiare al pc, mentre, come dice mio padre, ‘mi potrei mangiare il mondo’. Peccato che io non abbia fame.
Per cui non so. Domani giusto per dare un’occhiata, controllo di quanto tempo è l’aspettativa non retribuita prevista dal mio contratto.