Archivio | aprile, 2014

Perle di saggezza gaia

27 Apr

E così, la seconda giornata di fila he piangi come un maiale al macello, perché pensi che lo Sposino sia andato avanti e se ne stia fregando, il Lord idem, e pensi che non ti innamorerai mai più, e ti vuoi solo chiudere in casa e morire tra le quattro mura lontano dalla vista di tutti, ecco che il tuo amico ti trascina fuori a forza di sensi di colpa. E si finisce a rollare e a bere e a parlare e a fare quattro passi sbilenchi a giro per locali a tema.

‘Mi finirà come Margherita, la signorina (zitella) che va da mia nonna e occupa così la sua vita, tra chiesa e opere di bene a terzi non meglio identificati’. ‘Sì, tesoro, può succedere. Ma noi non ci dobbiamo mettere i mezzi. E impara questo: peggio ti senti, meglio ti devi combinare. Truccati! Vestiti bene! Fai vedere le tette! minchia ieri guardavo le tue foto su facebook, come sei bella quando ti curi! Le cose arrivano quando meno te lo aspetti, ma certo non puoi pensare che il fidanzatino ti venga a bussare a casa…. Cosa vuoi raccontare quando sarai vecchia? Ho passato la mia vita a piangere per uno stronzo che non meritava?’

Intanto ieri sera tornando a casa sono andata a rovinare contro il muro e mi sono liquefatta a terra, e ancora oggi non mi passa il giramento di testa. Il che mi impedisce di pensare. Molto bene.

Depressione festiva (as always)

21 Apr

Non posso farci niente, continuo ad essere una stalker rancorosa, livida e arrabbiata.

Ho la sensazione che la mia vita sia in una fase di stasi da cui non uscirò mai più. Mi piacerebbe fare talmente tante di quelle cose, ma non mi muovo di un passo a farne neanche una perché mi sento sopraffatta, sia dall’idea che tanto non ce la farò, sia dala convinzione che tanto sarebbe tutto inutile e non mi sentirei meglio di neanche una virgola. A cosa potrebbe mai servirmi imparare un’altra lingua o saper suonare la chitarra? 

A niente. Per quando vada sbatacchiando da un posto all’altro, NIENTE servirà mai a darmi quello che mi manca davvero, e che non so neanche io cos’è. Sì, sono sola, non ho un uomo, e mi manca, e mi pare che quella sarebbe la soluzione a tutti i miei problemi, ma lo è davvero? 

Io non so che farmene di continuare a vivere così. Senza nessuna prospettiva di miglioramento, di felicità. Gli unici momenti in cui sto bene sono quelli passati in viaggio, lontano da tutto, in altri mondi. Ma neanche quelli durano a lungo, poi voglio tornare. E quando torno, poi di nuovo voglio scappare. E’ un’evasione continua. Ma la vita può essere questa? Un costante inseguire la spensieratezza? Il completo scrollarsi dalle spalle qualsiasi forma di impegno, di pensiero, di responsabilità? 

E sì, non era l’uomo ideale, neanche un po’. Ma se ripenso che per lo Sposino avrei rinunciato alla mia vita, avrei mollato tutto, avuto la certezza matematica che non avrei mai imparato il tedesco, la chitarra, fatto tutti questi viaggi…. penso che forse avevo trovato l’unica cosa che mi accendeva, mi spingeva a fare cose pazze, a darmi completamente a un’altra persona. E’ questo che mi manca. E che ho tanto la sensazione che non riproverò mai, mai più. 

Rassegnazione

20 Apr

non è una parola che fa parte del mio vocabolario. 

Perciò per favore, se c’è qualcuno lassù che decide queste cose, poni fine alle mie sofferenze che durano ormai da due anni e più,e fammi un regalo così grande, così sfolgorante che mi impedisca di rivolgere la mente sempre, sempre alla solita cosa. Ti prego.

Panic is on the way

4 Apr

Premessa: un mio amico e collega ha fatto il mio nome per fargli compagnia a fare accoglienza a una cosa organizzata a lavoro.

Svolgimento: il collega che mi ha dato il bacio stampo e che ho molto elegantemente liquidato ha commentato: ‘certo, a voi due faranno sicuramente star dietro a prendere cappotti, Tizia e Caia faranno l’accoglienza perché senza nulla togliere a voi, sono belle’.

Conclusione: Panico totale. Torniamo indietro di quanti anni, quattro? Cinque?

Salto pasti, abbuffate, pesate, paranoie, lacrime. Staseraoddiovienemiofratellocongliarancini. Cheminchiamidevometterepernonsfiguraredavantiaquelledueesembraremagra. Mi vedo orribile e senza speranza, non solo grassa, ma anche flaccida, cascante, e vorrei aver fatto palestra, e vorrei aver trovato la forza di volontà per iscrivermici. E in più, si aggiungono le occhiaie e le rughe che mi fanno sentire così vecchia, così malconcia, così senza speranza.

Ansia da evento, quando ti pare che ci sia una deadline a cui devi arrivare perfetta, e dopo il nulla, non importa, non esiste, quello  è l’ultimo atto della tua vita.

Sono stanca, stanca, stanca, faccio un passo avanti e tre indietro.