Archivio | febbraio, 2014

Aggiornamento di stato

23 Feb

Cosa fa un single?

Cerca di godersi la vita, esce, va a ballare, si diverte, conosce persone nuove.

IO invece come una brava stronza ho dato buca inventando una scusa. Sto sempre coi soliti 4 amici. Può cambiare mai qualcosa nella mia vita? No. Almeno prima mi sforzavo, mi facevo violenza e andavo. Ora neanche questo. E va bene, ho mal di testa davvero, e domani devo andare a lavoro davvero e non posso far tardi davvero. Ma qando mai queste cose mi hanno frenata quando davvero davvero volevo fare qualcosa? Sono profondamente scoraggiata. 

E se la vogliamo dire tutta,

aggiungiamoci pure una perla antica,

sono di nuovo in paranoia perché mi vedo orribile. Grassa anche se sono mesi e mesi che tengo questo peso, che poi sarebbe anche il mio peso forma, con oscillazione massima di più o meno un kg.

E non solo. Adesso mi vedo anche rughe dovunque e le occhiaie, i capelli che me li strapperei per quanto non mi piacciono e non riesco a cambiarli, e per quanto si sporcano facilmente.

Faccio schifo. Sotto tutti i punti di vista.

Fffffh.

23 Feb

Aggrappata alla speranza che stasera salti l’uscita con una vecchia amica che non vedo da secoli e i suoi amici che non conosco.

Perché se si fa, NON POSSO non andare. Altrimenti come faccio a darmi una chance di conoscere persone nuove, prendere una boccata di aria fresca, cercare di cambiare? 

Se lei esce, e se si ricorda di chiamarmi e passarmi a prendere, sono fregata. Perché mi farò violenza e andrò. Lo DEVO fare.

Ma io non ho voglia di conoscere persone nuove. Non ho voglia di uscire  e non ho la speranza di conoscere qualcuno che mi possa interessare. Voglio restarmene a casa, e sognare qualcosa di appagante invece di accontentarmi di una realtà mediocre e insoddisfacente.

Il mio stomaco è un cimitero di farfalle morte.

L’inferno, sono gli altri

20 Feb

Mi sento GIUDICATA una fallita.

Non rispetto i parametri di nessuno. E’ scarsa a lavoro, ma quantomeno ha amici quelli dei piani alti a lavoro. No. Non ha figli, non è sposata né fidanzata, ma almeno ha una vita sociale spaventosa. No. Prendo delusioni a destra e manca dagli amici, che iniziano pure a litigare fra loro mettendomi in mezzo e non capendo che io ne ho i coglioni strapieni di tutto per crearmi pure ulteriori beghe che non hanno motivo di sussistere.

Mi pare di dovere dimostrare qualcosa, e sto solo dimostrando di essere una nullità senza senso. Per cosa vivo? Per le passioni che non ho? Per il lavoro che non mi piace? Per le parti a culo degli amici? Per sperare un domani di trovare un amore più grande di quello e dimenticare il passato? 

 

I miss the comfort in being sad

8 Feb

Se le cose continuano così, si prospetta un anno di cambiamenti. Aver iniziato in un altro ufficio è il primo. E l’altra sera, a cena coi vecchi colleghi, ho ripensato a quanto è successo in questi due anni. Sembra che siano stati solo stasi, intermezzo, purgatorio. Non ho cambiato casa, non mi sono iscritta in palestra, non ho imparato a suonare la chitarra, non ho dimenticato lo sposino, non mi sono trovata un fidanzato decente.

Ma in realtà sono successe tante cose. Ho stretto amicizie, con alti e bassi ma gente che nel momento del bisogno c’è sempre. Ho conosciuto persone speciali, di cui mi sono letteralmente innamorata e che mi hanno fatto capire l’importanza di non arrendersi e di affrontare le difficoltà a testa alta e con coraggio, anche quando si tratta di cose terribili, come la malattia di un figlio, per cui potresti star lì tutto il giorno a lamentarti contro il fato avverso. Sono migliorata anche lavorativamente, gettando le basi per fare quello che sto facendo adesso. Ho viaggiato, sono stata in posti in cui ho sempre sognato andare e finalmente l’ho fatto. Considero ancora la storia con lo sposino qualcosa in sospeso, ma ho imparato a non piangere più e a sopravvivere prima, e a vivere poi, with or without you, cosa che mi fa sentire senza dubbio più vuota, ma certamente meglio. 

Ho dato accidentalmente fuoco all’ufficio. Ho imparato a non farlo più. 

Ho capito che la mia più grande e migliore qualità è quella di vedere le persone per quelle che sono, fragili, piene di difetti, e amarle incondizionatamente comunque. E penso anche di riuscire a farmi volere bene a mia volta.

E il futuro? Chi lo sa. Forse dovrei darmi più da fare per fare avvenire quei cambiamenti che tanto sembro volere. O forse è meglio lasciare fare al caso, e permettergli di cambiarmi come vuole lui, lavorando in maniera quasi impercettibile, ma producendo un risultato, in fin dei conti, di cui posso dire di essere soddisfatta, e anche un pochino fiera.

Un vegetale

5 Feb

La vita scorre tranquillamente tra un viaggio e l’altro, un’uscita e l’altra. 

Ieri mattina pensavo a piantarmi una forbice nel braccio, giusto per rivitalizzare un po’ le cose. 

Mi è scocciato. Mi scoccia fare anche quello ormai. 

Mangio, bevo, cago (quando ci riesco), lavoro, esco, parto, torno. Per il resto, encefalogramma piatto.

Non sto male.

Non sto e basta.