Archivio | gennaio, 2013

How’s life?

25 Gen

Va di merda. 

Sono tornata io all’ennesima potenza. Dico bugie per non uscire, invento scuse per tornarmene prima a casa, voglio stare da sola e mi sento terribilmente in colpa erché lui è così carino che mi domando come mi sia potuta piovere dal cielo una simile benedizione. Lui parte e va fuori fra un mese, e io ho una grandissima tentazione di mollare tutto perché mi pare che il copione sia già scritto. Non ho le forze per una relazione a distanza, l’idea di impegnarmi per fare funzionare una cosa difficile mi fa venire la tremarella. E inizio a pensare ai mille difetti INESISTENTI di lui. Ha la colpa di avere la mia età e ancora tutto il futuro da scriversi. Con lo Sposino io vedevo tutto già scritto e perfetto. 

Lui non sbaglia mai, ma se c’è una minima sbavatura in quello che fa, io divento una iena. Mi sento in diritto di pretendere la perfezione assoluta e in cambio di fare la stronza. Come se fosse colpa sua se io sono stata così innamorata da essere disposta ad accettare di tutto, e dovesse pagare per questo: se mi vuoi, devi scalare l’Everest come ho fatto io. 

Oggi non mi ha risposto al telefono, mi ha richiamata 20 minuti dopo. In quei venti minuti, io sono scappata, mi sono arrabbiata, ho riletto vecchi messaggi che dovrei cancellare, ho deciso freddamente che stasera gli avrei tirato un bidone, e così ho fatto anche dopo aver saputo che era in ospedale con un suo amico. Bella stronza!

Rivolevo i disturbi dell’alimentazione e sono stata accontentata. Ora il cibo è ritornato un pensiero fisso, sono ricominciate le abbuffate, che non sono niente di epico come ai cari vecchi tempi, ma per me farsi fuori nel giro di 3 minuti 3 kinder cereali e 4 barrette kinder è una cosa che non sta (più) nè in cielo nè in terra. E più mangio più mi incazzo, e più mi incazzo e più mangio, in un circolo vizioso che conosco fin troppo bene. Per fortuna, non sto lievitando in maniera spropositata. Il vero problema è che sono ricominciate le paranoie per uscire: oddio si mangia, non è possibile. 

La situazione a lavoro è tragica, e non aiuta. Il pensiero di lunedì mi mette ansia fin da ora. Avrei una gran tentazione di farmi a fette.

Soffoco

19 Gen

Mi dispiace, ma io sono stanca, sospettosa, paracula e non innamorata. Non ci posso fare niente, ma mi suona tutto così strano ed esagerato e DETESTO il fatto di dover dare conto a qualcuno di tutto quello che faccio e sfaccio. Forse perché per la prima volta nella mia vita ho capito cosa significa NON AVERE TEMPO e aver difficoltà a star dietro a tutti, e sentirsi terribilmente in colpa perché non ci riesco, non sento/vedo tutti quanto vorrei. E questo anche a causa del fatto che ho una priorità caduta dall’alto che non ho scelto io. E sono infastidita, perché mi pare di fare sacrifici quando dovrebbero essere piaceri. E se per caso c’è una minima sbavatura, divento una belva. Una belva passivo-aggressiva. Pretendo tutto senza voler dare niente in cambio. Faccio schifo. ‘Sto ragazzo mi pare bravo… tu sei svolazzalante, vero? Sei una cornuta!’. Battute buttate lì ma abbastanza esplicative. 

Oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento

6 Gen

Svegliarsi col mal di vivere dopo aver tirato le quattro e mezza di mattina a un concerto di una tribute band e poi a far porcate nel parcheggio.

Raffreddore che non ti fa respirare, pensare alla sera prima e

soffocare.

‘Non è che tentenno, ma mi sta venendo malinconia all’idea di partire, l’idea di perdere la quotidianità di certe cose…’. Pensare ‘che ne sai tu, ancora non sai come funzionano le cose’. Sentirsi VECCHIA e VISSUTA. Sentire la mia voce pronunciare le stesse parole che mi uccisero una volta: ‘Non ti devi preoccupare, qualsiasi cosa possa succederti, la vita va avanti’. Già. La vita va avanti, ma il passato in qualche modo ti afferra sempre per una caviglia e cerca di tenerti bloccato. Beccare una foto nel profilo della moglie dello Sposino su facebook in cui si vede uno dei bambini e Lui, fino al collo, ma Lui, con le mani infilate in tasca nella sua posizione tipica. Pensarci e farsi scendere una lacrima quando al concerto suonano la canzone che era la sua suoneria del cellulare. Non riuscire a respirare, spostare delicatamente My Sweet Lord che mi tiene abbracciata da dietro e mi bacia il collo: ‘Non senti caldo tu?’.

CAPIRE che per quanto lui mi piaccia da impazzire ogni volta devo ricordarmi il perché. I know someday you’ll have a beautiful life, I know you’ll be a star in somebody else’s sky, but why, why can’t it be, oh can’t it be mine? Perché sono una testa di cazzo, un porco a cui è stata gettata una perla che non si merita e di cui non riesce, proprio non riesce ad apprezzare fino in fondo la bellezza.