Archivio | dicembre, 2012

No, non è stato un anno di merda

31 Dic

… questo 2012 che se ne va. Ci sono anni di semina e anni di raccolta. Questo è stato un anno di semina. Di lavoro incessante, di travaglio, di dolore atroce, e anche di momenti in cui sono restata stesa in terra senza forza né voglia di rialzarmi. Però è passato, e mi rendo conto che alla fine, non ho mosso il fumo. Sono cresciuta, e sono una persona diversa rispetto all’anno scorso. Le paure sono aumentate, ma allo stesso tempo è aumentato anche il coraggio per affrontarle. Perché di lezioni ne ho imparate tante quest’anno: ho capito che è proprio vero che il karma esiste e ripaga tutti in base a quello che hanno dato, è solo questione di tempo; che le cose si fanno gratis, completamente, o non si fanno affatto se non si è pronti a dare con la consapevolezza che in cambio potrebbe anche arrivare un pugno accompagnato da un vaffanculo; che le cose non sempre sono come sembrano, ma a volte sì; che per imparare davvero una lezione, ci si deve sbattere il muso in prima persona e con tutta la violenza necessaria, i consigli servono a ben poco; ma, soprattutto, ho imparato che per quanto resti sempre una cicatrice, un sottofondo di amarezza, rimpianto, nostalgia, domande a cui non si avrà mai risposta che continuano a ripresentarsi inesorabilmente, alla fine, qualsiasi cosa succeda, ci si rialza. SEMPRE.

I’m sorry I’m a brainless stupid idiot

24 Dic

Sono una perfetta idiota che forse ha mandato a puttane la cosa più bella che le sia successa quest’anno.

E’ un mistero il perché io abbia permesso a un vigliacco senza spina dorsale di lasciarmi un anno stesa in terra, e alzi tutte queste barriere con quello che si rivela sempre più essere una perla non rara ma UNICA. Uno che non si accorto che piangevo a ruota libera, l’altro che si è subito reso conto di due lacrimucce che ho cercato di nascondere, e in queste cose sono brava. Una bastonata sfondacranio, questo mi merito! Che non ne uscirebbe che segatura!!

I’m only happy when it rains

23 Dic

Va tutto bene. Così bene che non riesco a sopportarlo. Ieri sera ho inventato una scusa per restarmene a casa. Lui mi piace, ma non è la stessa cosa. Forse è vero che non riusciamo ad apprezzare quello che abbiamo. Ecco io non ci riesco, anche se razionalmente, porca puttana, trovarne uno così non è davvero facile. E’ una perla, MA. Non riesco a provare le stesse sensazioni. Mi sento stanca per il fatto di stare continuamente a giro a svolazzare da un capo all’altro della città appresso a tutti quanti, a lui. Mi piacerebbe starmene ben tranquillina a casa con un bel libro e un the. Ho un ritardo nel ciclo e ho ricominciato a giocherellare col cibo, cosa che ha portato un altro kg in dono. Mi sono rificcata le forbici in un braccio, che adesso è inguardabile, e ho voglia di farlo ancora. Ho solo l’impulso di scappare, con tutto quello che mi serve in uno zaino e via, lontana da tutto e da tutti. Dai girasoli, dai libri, dai biscottini che mi porta lui facendomi sciogliere e sentire una vera stronza per tutte queste remore.

Masochismo

7 Dic

Uscire con My Sweet Lord, passare una serata bellissima e MAGICA, baciarsi per, tipo, due ore e mezza sotto casa e rovinare tutto uscendosene con frasi infelici del tipo ‘stiamo facendo un casino, questa cosa non mi piace, cavolo cavolo cavolo’.

IDIOTA!

Quando tutto va bene, arriva l’irrefrenabile impulso di mandare tutto a puttane. Parlando con best friend, le ho detto, senza neanche rendermene conto, che mi piacerebbe tagliare completamente i ponti con tutti quelli del gruppo, bloccarli su facebook, cambiare numero di telefono e sparire per non affronatre la cosa. Sono un’emerita testa di cazzo, piena di paure e insicurezze.

Non che in questo preciso momento non abbia anche un po’ di ragione ad avere remore dato che l’anno scorso di questi tempi me ne stavo a piangere su una panchina e tanto facevo pena che un vucumprà mi si avvicinò, e mi disse che dovevo stare allegra, che era Natale, e mi regalò un orripilante elefantino di vetro viola. Sono stata ferita davvero profondamente, ma non posso certo precludermi cose belle per paura di soffrire di nuovo.

E a volerla dire tutta, c’è anche un altro fatto. Adesso che tutto ‘è finito’ sto incominciando a provare un po’ di vergogna per quello che ho fatto. lasciarsi andare, iniziare una nuova storia, guardare avanti, significa ammettere che ho avuto una storiella da due soldi con uno sposato, una cosa squallida, già scritta come milioni di altre, ‘tu sei la regola, non l’eccezione’, e la cosa mi infastidisce immensamente. Ma pace. Verrò a patti anche con questo, prima o poi. Il fatto è che è facile a dirsi ‘perdonati per i tuoi errori’, altra cosa è farlo davvero.