Archivio | luglio, 2012

Ffffffuck!!!

31 Lug

Perciò, la novità è che a un certo punto, incasinata fino al collo a lavoro, mi vedo spuntare LUI, che mi chiede come sto, se mi sono dimenticata di lui, quando vado in ferie.

Ora.

La sera prima non avevo chiuso occhio pensando che l’indomani, per darci un taglio definitivo, l’avrei bloccato sia su facebook sia sulla chat a lavoro. Allora sei proprio stronzo, percepisci l’aura e ti avventi come un cane da caccia. C’è rimasto troppo male perché l’ho lasciato come un coglione, potevamo anche solo parlare, ti prego rispondimi, mi vuoi rivedere? Obiettivamente, si può dire di no così su due piedi? Io da te non vengo, gli ho detto. Dice che viene lui. Cosa alla quale credo ben poco, e siccome è lì lontana dal realizzarsi, per il momento non mi preoccupo, ma io non lo so se lo voglio rivedere. Perché io adesso ho tutto chiaro un cristallo, come forse non lo è mai stato. Non sono io l’unica ad avere questo tipo di dipendenza da persone. Anche lui è semplicemente INFELICE e ha trovato in me la disfunzione, la macchia sporca, la mia distrazione, la superfice liscia delle cose, la pace armata, la mia insurrezione, nuova ossessione, dammi solo anestetici sorrisi, la visione tra facce da dimenticare. Non credo che mi ami. Che magari mi vuole bene sì, ma non a quel punto. Gliel’ho anche detto, ‘tu eri infelice da prima, e io ti ho illuminato per un po”, e lui ‘mi hai illuminato perché eri tu, e non per un po”. BOH. Great mental confusion.

Grazie…

29 Lug

… a te, che ci sei sempre quando ti voglio, che se non ti cerco per un po’ invece di offenderti resti lì in paziente attesa, sapendo che ritornerò in ginocchio da te. Sempre calda, comprensiva, confortevole. E incredibilmente onesta, perché me lo dici prima, che mi farai molto male, e anche che alla lunga mi ucciderai.

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Tirando avanti, lontano dai guai, nell’attesa del giorno in cui morirai!

26 Lug

Ma sì, alla fine che ci resta, la vita non è una corsa verso qualcosa ma è un percorso, è oggi, non è ‘oggi mi sacrifico per essere felice domani’, perché dare più importanza al futuro che al presente? Quindi chi se ne frega di tutto, davvero. Godiamoci il viaggio.

Rotture di cazzo

25 Lug

Un paio di mesi fa è arrivato un nuovo capoufficio, ‘cazzo, finalmente uno preparato! Uno giovane! Uno single e dicono appetibile!’.

Il capoufficio nuovo si è rivelato un incapace che la metà basta, un paesanotto il cui abbigliamento denuncia lontano un miglio che viene dalle remote province della Culonia, uno scassacazzi che si impunta sulle stupidaggini e tralascia le cose serie. Per l’ennesima volta non posso imparare nulla da qualcuno di più preparato. E non parliamo del fatto che mi rovina la pausa pranzo, la mia oasi di solitudine, il momento in cui finalmente posso leggermi in santa pace il giornale o il libro che mi porto dietro, oppure il momento in cui cambio aria e chiacchiero con le solite facce che si vedono lì al bar, facce che ovviamente se c’è lui non si avvicinano. La cosa che detesto di più però è che si fa sentire un filino troppo spesso su whatsapp, e l’ultima cosa che mi serve è che il mio capo incominci a scrivermi ‘complimenti, bella foto’ o che mi dica che io non ho problemi di prova costume. La cosa che mi terrorizza è che quelle stronze (in genere le adoro, ma in questo caso proprio no) delle mie colleghe hanno messe ferie in modo tale che per la bellezza di tre settimane in ufficio saremo io e lui, lui e io. E a me già al pensiero viene voglia di tagliarmi le vene. C’è stato un periodo talmente triste della mia vita in cui non vedevo l’ora di andare a lavoro perché era l’unica cosa bella. Adesso non c’è più neanche questo, perché il lavoro per me è diventato una prigione da cui non vedo l’ora di scappare.

Leggerezza

22 Lug

I get knocked out! But I get up again, you’re never gonna bring me down!

(Sarà l’effetto della canna?! Comunque)

mi sento bene.

Stamattina sono stata all’ikea e pensavo tutto il tempo a come mi sarebbe piaciuto arredare casa NOSTRA e renderla umana e simile a noi. Pazienza, piango, e continuerò a farlo, fantastico su noi e continuerò a farlo, l’importante è cercare di non farsi avvelenare da questa cosa. Col tempo passerà. Sono una lagnosa, lo so, ma non posso cancellare tutto subito, non ci riesco né francamente voglio farlo. Nel frattempo ci sono talmente tante altre cose belle al mondo che è praticamente impossibile non sentirsi felici, a volte, no?

Come cazzo…

19 Lug

… riuscivo a basare la mia felicità solo sul numeretto rosso della bilancia ogni mattina?

Come, come ci riuscivo? Perché non possiamo tornare a quei tempi in cui non m’importava un cazzo del resto del mondo, eravamo solo io e amica bilancia? Perché adesso riesco a mangiare troppi biscotti a pranzo e a salire sopra la bilancia pensando ‘ok, vediamo quant’è il danno e regoliamoci’ ma senza patemi, e scoprire poi con totale indifferenza che anche se è da GIORNI di stravizi che non mi peso, ho preso appena un paio di etti? Perché non può essere SEMPLICE com’era prima quando certo, lo sapevo che non sarei stata felice mai, neanche a 40 kg, ma almeno avevo un obiettivo e un pensiero costante che non fosse LUI, un tarlo che occupava le mie giornate facendole passare velocemente perché tutto era solo un intervallo veloce tra un pasto e l’altro, i momenti topici e impegnativi della giornata? Perché adesso anche se mi vedo sempre grassa non mi interessa un cazzo di saltare i pasti, li salto proprio perché non ho fame né voglia di niente?

Perché?

Faith

17 Lug

Nuovo approccio. Non credo a un cazzo ma faccio finta di sì. DEVO crederci o non mi risollevo più. Mi succederà qualcosa di bellissimo e sarò felice. Ho fede e fiducia. Niente paura ci pensa la vita mi han detto così.

Apriamo il sipario

15 Lug

Post fiume in cui non starò a seguire un fiume logico. Saltatelo a piè pari.

Se non fossimo in questa stupidissima estate e non dovessi portare le maniche corte in questo momento, come in tanti altri della giornata e delle giornate precedenti e delle giornate successive a questa di sicuro, prenderei il coltellaccio del pane e mi scartavetrerei un braccio, e forse anche l’altro. Ma lo spettacolo deve continuare. Quindi stronza vai a mare, abbronzati, non tagliarti, non graffiarti, mettiti il mascara e la matita, e sorridi. Sorridi, lo spettacolo deve continuare. Non è manco facile sorridere. La maggior parte del tempo mi trattengo dall’essere acida, peggio che acida: radioattiva. In certi momenti non riesco a fingere e lo sono, mi faccio così antipatia io stessa che mi darei una sberla da sola per quanto risulto sgarbata, detestabile, pessima. Perché non riesco a parlare. Cado in mutismo, e anche rispondere a ‘com’è andata a lavoro’ mi costa una fatica così grande che riesco solo a biascicare un ‘bene’ scontroso e che avrebbe le pretese di chiudere il discorso lì.

La testa è un turbinio continuo di LUI. Speranza/disperazione. E me ne rendo ben conto: è solo un modo per non concentrare l’attenzione sul fatto più grave di tutti: la mia vita è un completo fallimento. Non che prima stessi bene, anzi. ma in questi nove mesi, da quando sono tornata a casa, cosa ho concluso? Sono semplicemnete regredita. Sono tornata fra le braccia di mamma e papà, come quegli scoglionati studenti universitari che ho iniziato a frequentare e che mi sembrano tanto stupidi, immaturi e infantili che non riesco neanche a spiegarlo. Ho iniziato a fumare. Ho lasciato una casa vuota, pagando un mutuo per non concludere nulla perché sono troppo paralizzata sia per andarci ad abitare che per arredarla e cercare locatari.  Con tutto lo stipendio abbassato continuo a pagare a vuoto tasse universitarie per non mollare un’università di cui mi importa un fico secco e per cui mi viene voglia di studiare pari a zero. Non mi sono iscritta in palestra, non sono partita, non riesco a suonare la chitarra, non sono riuscita a mantenere i rapporti né con gli altri di dove stavo prima né con lui. E io gliel’avevo detto scherzando ma anche no, prima che iniziasse tutto: non ti parlo più perché so che quando me ne andrò non riusciremo più ad essere amici e ne soffrirò, e io sono una paracula e scappo sempre PRIMA. Poi è finita com’è finita.

Per me la vita adesso è semplicemnete andare a lavorare e tornare a casa, e uscire di tanto in tanto con questa gente insignificante che frequento. Non c’è altro. E non ci può neanche essere, perché a me non viene voglia di fare il resto di niente. Tutte le cose che faccio, le cose per cui la gente che mi conosce da tempo mi dice che sembro essermi data una svegliata, le faccio semplicemente per fare finta di vivere mentre dentro sono morta, spenta, senza passione, senza interesse, senza obiettivi. Sono tornata esattamente al punto da cui sono partita l’anno scorso. Con l’aggravante di questa batosta, di questo essermi fiondata su un portone che è rimasto chiuso, facendomi sbattere e cadere per terra di culo. Perché a mente fredda, diciamo anche questo: quella che provo per lui è ossessione, l’unica che mi sveglia un po’, che mi fa andare in cerca di indizi sulla sua felicità/infelicità, sulla mia mancanza o meno. Ma anche, un sentimento forte che mi fa desiderare di affrontare tutti i casini che deriverebbero dallo stare insieme: prendermi la responsabilità di due bambini, sopportare i giudizi delle persone che commenterebbero la nostra storia, tuffarmi in problemi economici, avere il pensiero di cucinare la sera e di tenere una casa pulita e in ordine quando io al momento non mi rifaccio neanche il letto la mattina. Lo farei, farei tutto quanto, e non perché sono una sconsiderata che non si rende conto di quanto sarebbe difficile, ma perché so che avendo lui potrei farcela. Mi può ricapitare di innamorarmi così tanto di qualcuno da essere pronta a mettermi in assetto da guerra? Mi può ricapitare di sentirmi completamente soddisfatta e appagata solo per uno sguardo? Mi può ricapitare di essere felice solo vedendo la felicità che riesco a provocare in un’altra persona? Mi può ricapitare di voler passare il resto della mia vita a fare del mio meglio per far stare bene qualcun altro?

Ecco tutto. Non so cosa farò. Ho la ferma convinzione che tornare da una psicologa non mi aiuterà. Ormai tutti i problemi di autosabotaggio di quella che sembra una vita fa mi sembrano risolti. Che ci dovrei andare a fare? Per sentirmi dire cosa? Vorrei anche trasferirmi, ma la sola idea di andare in giro a cercare una casa mi mette noia, e comunque, anche questo, come potrebbe risolvere i miei problemi, la mia apatia, il vuoto spaziale che provo? Ci deve pensare la vita, come sempre, a sorprendermi se può, se riesce ancora una volta a stupirmi e a riaccendermi, a darmi uno scopo, una luce da seguire. Perché io non mi arrampico su per il pozzo. Mi ci devono tirare fuori. Non sono una che sgomita e che si da da fare, io. Spero di riuscire a sentire di nuovo qualcosa, e a smettere di trascinarmi, di tirare avanti, di respirare e basta.Forse ha ragione Erich Fromm quando dice che la vita non ha nessun altro senso che il vivere stesso. Ma a me arriva solo INUTILITA’ e basta.

11 Lug

Mi ci vuole circa una settimana per digerire un suo ‘mi piace’ su facebook. Lo so che sono tutti film che mi faccio perché un ‘mi piace’ è una minchiata colossale ma

SI’, mi illudo ancora,

SI’, oscillo fra due convinzioni assolute: ‘mi pensa ancora e tornerà da me’, ‘mi ha dimenticata ed è andato avanti come nulla fosse’,

SI’, cerco sempre di organizzare una cena tutti assieme per rivederlo casualmente,

SI’, penso che in alternativa io ci andrò apposta perché gli voglio parlare per definire una volta per tutte la cosa, per recuperare il rapporto di amicizia,

SI’, continuo a pensare che io sono troppo perfetta per lui, che lo accendo, lo faccio stare troppo bene al contrario di quella morta dentro di sua moglie.

E piango ancora. E ci sono ancora giornate infernali in cui cado in mutismo, i pensieri si accavallano e io non capisco più niente e voglio solo morire.

 

La buona notizia è che però guardo anche oltre, penso che mi merito di essere felice e per questo semplice fatto di giustizia lo sarò, che avrò l’opportunità di dare tutto quello che ho a qualcun altro che saprà non farselo sfuggire. E non dimentichiamoci che ho saturno contro fino a ottobre: quindi è un periodo di merda sì, ma che ho la certezza matematica che, in un modo o nell’altro, con lui o con qualcun altro, passerà.