Sto guardando la fotografia di noi due la sera della cena, quella che lui ha tanto insistito per fare. Siamo bellissimi e perfetti insieme.
Il pensiero del giorno, che oggi mi sento bene, è che lui non è morto e che basta farsi una passeggiata per vederlo. Veramente, quella sera sono stata malissimo perché sentirlo parlare con gli altri mi ha fatto ricordare quanto gli voglia bene al di là di tutta questa cosa. Anche quando mi veniva da ridere se qualcuno faceva battute su di noi, perché per me era come un fratello, io mi sono SEMPRE sentita orgogliosa di lui, dei suoi successi, e dispiaciuta se aveva qualcosa che non andava. L’anno scorso è stato via un mese perché stava male e mi mancava, e lo chiamavo spesso e gli raccontavo di come facessi a spintoni durante lo shopping, e lui rideva di tutte queste piccole cazzate. Tutti sapevano che nessuno me lo doveva toccare perché lui era il mio mito, il numero uno, il mio preferito, quello che non poteva sbagliare. Tutte queste cose, restano, e sempre resteranno.
Pazienza, è finita, ma io non ho motivo di credere che mi abbia detto delle bugie, che non sia stato sincero con me. E io chi sono per condannare qualcuno perché ha paura di cambiare? Io che faccio tanto l’emancipata, fino a pochi anni fa avevo gli attacchi di panico ad uscire da casa. Io sono sempre stata un don Abbondio. Poi la Vita per fortuna mi ha sempre buttata nella mischia contro la mia volontà, e alla fine me la sono sempre cavata in un modo o nell’altro. Ma no, non si può dire che io sia coraggiosa. Ho sempre lasciato scegliere il caso per me, o se ho scelto io l’ho fatto per puro, autentico spirito autodistruttivo: mi butto perché finalmente questa cosa mi ucciderà. Per dire: l’altro giorno siamo dovute entrare in due in una casa dove pensavamo potessero esserci dei ladri. Io ho avuto appena un attimo di tachicardia in cui ho valutato: ok, possono uccidermi, niente di peggio. E ho deciso di entrare per prima perché non me ne importava un fico secco. Essere coraggiosi davvero invece significa avere paura ma affrontare lo stesso quella prova.
Mi sono persa rispetto al punto di partenza, in ogni caso spero che questo momento duri, quello che importa è che sì ci siamo fatti male a vicenda ma che non abbiamo mai fatto nulla per cattiveria ma per amore, e se non può essere, pazienza, ‘persino il dolore più atroce si addomestica’, e c’è il sole, c’è il tepore della primavera, c’è la musica, c’è la granita, ci sono le colleghe, ci sono gli amici, ci sono tante cose belle lo stesso.