Archivio | febbraio, 2012

La Maligna Vegliarda

28 Feb

Almeno ho una fortuna: per una settimana la Vegliarda è in ferie. La Vegliarda è una mia collega (se così si può definire, visto che i colleghi in genere fanno lo stesso lavoro, mentre noi siamo semplicemente a libro paga della stessa azienda) che ha circa 100 anni, che però non sono sufficienti per andare in pensione, che non fa una beneamata minchia, e quando si decide a fare qualcosa fa casini che poi io devo risolvere. E fin qui, festa. Ma è una persona anche cattiva, una di quelle permalose che devi trattare coi guanti gialli se non vuoi che ti spari una freccia avvelenata dritta al cuore con quella sua linguaccia biforcuta, una di quelle che viene a rubarsi i cioccolatini e le caramelle che portiamo tutti ma non ne offre mai pur avendone il cassetto pieno. Ha fatto piangere altre colleghe. E anche fin qua, festa, che quando succedono queste cose davvero mi viene da ridere e penso: ‘e poi la sfigata sarei io?’. Ma come si fa a piangere quando uno stronzo proclamato ti urla contro? Io alla peggio divento una iena, se invece sono ispirata mi diverto a fare incazzare di più chi ho davanti.

Tralasciamo anche il fatto che pretende che io, che sono perennemente sommersa da cose che si devono fare ‘entro subito’, lasci seduta stante quello che sto facendo per aiutarla a fare qualcosa come sistemarle la posta elettronica.

Ma la cosa che veramente mi da sui nervi è che si ostina a parlarmi quando è palese che non ho alcuna voglia di fare conversazione. Io adoro la pausa pranzo, perché se anche lei ha la buona grazia di levarsi dai coglioni andando a mangiare non so dove, sono sola e l’ufficio è il mio regno. Metto musica a tutto volume e ballo, canto, o semplicemente mi leggo il giornale o faccio un po’ di lavoro che mi piace. Insomma voglio essere lasciata in pace. Ma lei ultimamente ha preso l’abitudine di farmi compagnia e si mette lì e mi parla anche se ho un cerotto in bocca e un cartello con la scritta lampeggiante ‘CHIUSO’. O peggio, infinitamente peggio, mi viene dietro e guarda quello che faccio (giustamente non avendo un cazzo che fare, si adegua all’uso siculo: uno lavora e dieci guardano), sempre con qualche cioccolatino/caramella in bocca che mastica rumorosamente, e se c’è una cosa per cui giuro che potrei uccidere, è proprio sentire il rumore del masticare. E’ una cosa che detesto e mi fa andare su tutte le furie, è per me come per il toro il rosso. Proprio non ci vedo più.

Finalmente domani potrò passarmi il piacere di aprirle i cassetti e fare razzia, e mi approprierò di: agenda coi numeri di telefono dei clienti che la vecchia bastarda custodisce gelosamente senza cederla a nessuno; pennarello nero; evidenziatore; scotch; Mon chéri, che a me manco piacciono ma glieli frego giusto per il gusto di.

Nobody ever mentions the weather can make or break your day

26 Feb

Svegliarsi sabato mattina, non riuscire a muovere un singolo muscolo, aspettare di essere sola in casa per farsi prendere una crisi di pianto coi controcazzi.

(Memo: quando incominci a sentire i primi effetti della marijuana, fermati, perché anche se sono lievi, se continui a fumare poi starai di merda. Per quanto, la sensazione di aver scampato per poco un infarto o un aneurisma cerebrale è veramente fantastica. Non pensi ad altro se non a: grazie che sia passato, Signore)

Lui scrive su facebook e la giornata cambia aspetto. Pearl Jam a palla, cantare, sudare, caffè, sigaretta, doccia, uscire.

Stasera probabilmente andrò a una serata fighettina che mi tedia solo a pensarci, mi vengono le lacrime agli occhi all’idea di vestirmi e andare a  scambiare frasi di circostanza con tutta quella gente evanescente, ma devo farmi forza e in qualche modo cercare di fare qualcosa. Devo avere un piano b. Ho capito una cosa: mai puntare tutto su un’unica giocata.  Se finisce male, hai perso tutto.

E comunque, io in questo momento vorrei tanto andarci e saltargli addosso, ma anche solo leggermi la ‘sua’ rivista accoccolata addosso a lui. Ma stanotte ho sognato un altro.

My eyes have always followed you around the room

24 Feb

L’autrice del blog essendo sotto effetto di una canna rollata troppo bene (dovevo fare l’ingegnere io!) non risponde di eventuali errori presenti nel seguente testo, dato che le frasi le si accavallano in testa ma non riesce a coordinare le mani in tempo per smettere di scrivere.

La posso confessare una debolezza?

 

Sono sotto l’effetto di una canna troppo ben rollata e soprattutto con roba di buona qualità (avevo sottovalutato il ragazzetto quando mi aveva detto che era roba veramente buona), quindi diaciamo che la prendo come scusa (e non ci dimentichiamo che ho iniziato a fumare grazie a lui e alla forza degli odori nel riportare alla memoria meglio dell’udito blablabla). No vabbè scusa non è via, mi sento veramente malissimo, mi viene da vomitare, mi trema tutto, faccio fatica a non picchiare la testa contro il computer, devo scappare in bagno.

Comunque!

Ho aperto facebook su quella sua foto che mi piace tanto. E ho iniziato a piangere. Ho ricordato anche le tante cose avevo scordato in questi ultimi mesi. Tutta la fase del pre-. Lui che quando ero triste per farmi sorridere mi rubava una scarpa… lui che quando passavo davanti a lui (apposta, e camminando come Klaudia Schiffer in passerella) mi faceva guardava… lui, che ci facevamo il gesto di ‘fottiti’ per scherzare… lui, che ogni volta che mi passava davanti lui invece che io, controllavo se ci incrociavamo gli sguardi… lui, che venendomi di spalle mi faceva schioccare la spallina del reggiseno… lui, che rispondendo a una battuta di un collega su di noi, ha risposto, facendomi gelare: ‘mica la posso baciare in bocca!’… lui, che veniva a sedersi accanto a me spingendomi fuori ‘fammi un po’ di posto!’… lui, che eravamo seduti sulla stessa sedia e la collega: ‘ma quanto vi piace stare vicini…’… Lui, che si stupiva sempre un po’ quando scopriva che conoscevo qualche film/canzone/gruppo… lui che ‘hai visto?… hai letto?’… lui, che mi piaceva tanto quando si alzava le maniche a metà con quel suo fare da ‘risolviamo sta cosa’…

Ho inondato la tastiera.

Where is my mind?

22 Feb

Sto impazzendo. Da me proviene un ronzio e mi esce il fumo dalle orecchie. Sono pensieri che continuano a girare senza sosta.

In realtà non lo amo, lo amo, è la mia anima gemella, non mi ci vedo con uno così poco affettuoso, lui mi ama, lui è uno stronzo che se ne sta fregando di me, ma in fondo che ci sarebbe di male a fare solo l’amante, io non posso fare l’amante, lascerà sua moglie, non lascerà mai sua moglie, voglio che lasci sua moglie e mi impegnerò per questo, in fondo non voglio che lasci sua moglie, che stronzo è uno che non lotta per me, è una persona sensibile e BLOCCATA e ha solo bisogno che qualcuno gli faccia vedere le cose come stanno, vorrei vederlo, non dovrei dargliela mai più, dovrei uscire con D. e farmi lui, D. è un frustrato e non mi piace per niente, D. mi manda i cioccolatini e mi insegue da mesi, forse merita una chance, chissà se Lui si è collegato su facebook per controllarmi.

Così 24 ore su 24. Diventerò pazza.

 

Looking for it, looking for another you

18 Feb

Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi. Steve Jobs

Ecco qual è la frase chiave. Mi era sfuggita. Lui parlava del lavoro ovviamente, io parlo della vita in genere. Qualcosa e qualcuno in grado di entusiasmarmi ci deve essere, da qualche parte là fuori.

Risvegliarsi la domenica mattina senza nessuna voglia di alzarmi. Davvero ho fatto una cazzata ad andarci. Sono ripiombata nella depressione più nera e nei miei viaggi mentali di quello che potremmo fare insieme. ‘I miei san Valentino da single… la devastazione… beata te’. Mi fa di una tristezza quando parla, come se la vita fosse per lui finita, una condanna ai lavori forzati. A trent’anni.

Cerco di non mollare., continuo (comincio, forse) a cercare.

Anch’io ho sofferto… Ho sofferto come un cane per quasi tre quarti d’ora!

16 Feb

‘Ma io… ma io la amo!’

‘Queste sono cose secondarie, senza importanza!’

‘Poi ti passa…’

‘Anch’io ho sofferto… Ho sofferto come un cane per quasi tre quarti d’ora!’

Ciao gioia mio, ti amo ma vaffanculo. Sto meglio. E che qualcuno mi spezzi le gambine se mi faccio un’altro volta tutti quei chilometri per una scopata che poi mi costerà 3 giorni di lacrime e sangue. Not worth it.

Ho fatto una puttanata colossale

15 Feb

Il piano per San Valentino si è rivelato una gran puttanata, dato che l’ultima volta che avevo fumato è stata quando ci siamo detti addio prima del mio trasferimento, e in una casa piena di borsoni e zaini pieni di due anni ho passato la nottata vomitando abbracciata al cesso. L’odore dell’erba mi ha subito riportata lì. Ho pianto tutto ieri, ho pianto anche oggi a lavoro,  e la colpa è solo mia che semplicemente non dovevo andarci, ma no!, io devo sempre fare la figa, ‘no ma ora sono tranquilla, ci posso andare SENZA conseguenze!’. Eeeeeh brava, applausi! Sei proprio il tipo che può fare l’amante tu, senza impegni, senza sofferenze. Stupida!

Rewind: dov’eravamo rimasti? Ah, sì: eliminiamo il cretino che non riesce a piantare capra e cavoli e vivrà infelice per il resto dei suoi giorni e delle sue notti senza sesso, e più infelice ancora quando i suoi figli lo manderanno a quel paese e lo rinchiuderanno in una casa di riposo (thank you Trainspotting for the inspiration).

Valentine’s day plan

13 Feb

Il sogno:

andare a casa sua. Cucinare qualcosa che avremmo lasciato sul piatto, saltarci addosso, fare l’amore in tutte le posizioni, restare sotto le coperte, metterci qualcosa addosso (magari io il suo maglione) e andare finalmente a mangiare qualcosa, restarcene accoccolati sul divano ad ascoltare musica, a bere un buon vinello e a farci una cannetta, accarezzarci e rifare l’amore e poi addormentarci abbracciati.

La realtà:

Sigaro in pausa pranzo col collega della concorrenza (il mio primo sigaro!), casuccia, dancing on Michael Jackson a palla, cena con il gelato più buono della città, vinello, cannetta, sex and the city (qualche vecchio glorioso episodio), lettuccio, masturbation, nanna. Anche questa è happiness =). (Sempre ammesso che il ragazzetto che mi deve portare l’erba mantenga la parola, in caso contrario non rispondo di me. E’ da novembre che non fumo e sto a dir poco IMPAZZENDO dalla voglia di una canna).

 

(Fucked up now)

12 Feb

Va bene, post numero due, sigaretta numero cinque, tè, caffè, facebook infinite ore, telefilm a manetta, mestruazioni.

Oggi sono proprio in coma, con un frappè di paranoie, sogni, depressione, speranze, discorsi da fare al posto del cervello.

Come ho già detto tutti i sensi di colpa verso sua moglie sono spariti completamente come se non fossero mai esistiti (mi domando che razza di persona sono, ma non mi importa).

Riprenderla significa: altra sofferenza. Perché lui ci tiene sì, ma a modo suo, il che significa: niente sacrifici per me. Cosa che rende difficilissimo vedersi. Potrei prendere l’iniziativa più spesso ma sempre col terrore di organizzarmi alla perfezione e sentirmi dire all’ultimo momento: ‘guarda, c’è il bambino che sta male’. Per lui sarebbe una cosa parecchio senza impegno. A meno che non lo obbligo a sottoscrivere un patto tipo: dobbiamo vederci ALMENO tot. Ma non mi pare granché come idea.

L’alternativa sarebbe che lui lasciasse sua moglie ma naturalmente io non posso fare niente per scegliere questa opzione.  Se non ribadirgli il concetto che ha una sola vita. Ecco un argomento che trovo parecchio convincente: se scoprissi che è tua moglie a tradirti resteresti lo stesso con lei? No. E allora vedi bene che quello che tu pensi sia la pace interiore dei tuoi cuccioli in realtà non è il bene supremo (che altrimenti dovresti perdonarla e impegnarti a tirare avanti il matrimonio) ma solo un pretesto per non prendere una decisione che ti fa paura? (questa secondo me incastrerebbe chiunque, sono un genio del male, una psicologa mancata).

Siccome non lo farà mai o comunque non in tempi brevi io sono comunque FOTTUTA e quindi la decisione più saggia sarebbe mandarlo a fanculo la prossima volta che mi contatta. Change of hearts come slow, potrei aspettare e cercare di fare in modo che si decida, ma io sono un tipo molto impaziente e soffro parecchio, essendo anche incline all’autodistruzione e al suicidio non posso aspettare che lui si decida. ‘la mia vita è questione di tenermi un passo avanti’, ma io sono troppo veloce rispetto a lui. Quindi FANCULO.

E ora, basta stagnare, ci vuole un film totalmente scacciapensieri come Ritorno al futuro o pirati dei Caraibi, e visto che è il primo giorno di mestruazioni pure un’altra fetta di torta anche se i bottoni dei jeans sono pericolosamente in tensione, pronti per schizzare a fare partire un occhio a qualcuno. Ma per iniziare la dieta yogurt a colazione, tè a pranzo, aria la sera c’è sempre tempo, tanto non ho impegni sessuali imminenti. Visto che mi sono scelta lo Sposino. Bon.

She struck me but I’m fucked up now

12 Feb

‘projecting our images in space and in time’. Ho ricominciato a viaggiare con la mente verso una vita insieme, cose da fare, gente da conoscere, posti da visitare, foto da appendere sul frigo, bambini con cui fare i compiti e da portare al parco. Ho fatto sì una cazzata ad andare, e sì che la mia amica mi diceva: ‘vai, e dopo che vai che ti resta, la scopata, non sarà mai tuo, lo capisci?’. ‘No, ma vado solo perché ormai non posso più tirarmi indietro, non mi va proprio [il che era vero], ma ormai sono tranquilla, mi è passata’.

MI E’ PASSATA.

Infatti, la nausea e lo squallore nonché il senso di colpa verso sua moglie, sì, sono completamente passati e svaniti nel nulla. Come posso essere così? Sono un mostro.

E va bene, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Ben mi sta, davvero. Stupida, stupida Skelter.

Devo costruirmi dei progetti alternativi. Costruiamoci dei progetti alternativi:

-imparare ad andare in bici;

-procurarsi erba;

-smaltire un po’ della tonnellata di libri che ho comprato e che non ho ancora letto (bulimia portami via);

-viaggiare. Qualsiasi posto va bene.

Comunque sono stata a un concerto, almeno quello. Comunque sono stata in un paesino dell’entroterra, da sola trovando la strada senza problemi, e non per il mio amante ma per ragioni strettamente turistiche. TURISTICHE.